“Per quale felicità lottate?
Quale mondo state costruendo?
Per che cosa vivete?”(Paolo di Tarso – Passione Vivente 2018 )
Come una palma di Engaddi, come una rosa di Gerico…(Eccl.24, 18, nell’Elogio della sapienza), il nostro cuore deve riempirsi di vita, ri-trovare la felicità, risorgere!
E chi incontra Gesù, non è più lo stesso uomo, non ha più lo stesso cuore!
Chi incontra Gesù può, infatti, vedere, finalmente, la Luce e “spegnere” le tante lanterne che ci illudono, che ci “accecano” e che rendono invisibile l’essenziale!
E’ l’esperienza di Paolo di Tarso, a cui abbiamo affidato, quest’anno, la narrazione della Passione Vivente, fermato dal Signore sulla via di Damasco, disarcionato da cavallo e gettato nella polvere che il suo cieco furore persecutorio aveva imbrattato del sangue di uomini e donne innamorati di Cristo e felici di morire nel Suo nome.
E’ l’esperienza di tanti di noi che la VITA, un giorno, “ ferma” sulle strade del mondo, perché ciascuno possa “ ri-aprirsi alla vita”, grazie alla Parola che disseta e che il nostro cuore aspetta da sempre!
Proprio come quella “rosa di Gerico” raccontata nell’Ecclesiaste, apparentemente senza vita,chiusa a riccio, quando è privata dell’acqua e che, finalmente, si aprirà, dischiudendo completamente i propri rami e assumerà un bel colore verde, una volta dissetata.
Eccola, allora, la “carta vincente” della nostra vita, ciò che può “aprirci” alla beatitudine, alla FELICITA’: la conversione, una parola che molti hanno paura di pronunciare!
E, invece, a fondamento di ogni esistenza vera, piena c’è sempre una grande svolta, una profonda trasformazione, una resurrezione di quei “semi” esistenziali che hanno bisogno di ACQUA, di Cristo, per poter germogliare.
Nella vita dell’apostolo delle genti, Paolo di Tarso, vediamo in modo meraviglioso quanto ciò sia vero. E Paolo ci ispira e ci dice: - Volete rinascere come UOMINI ? Se sì, lasciatevi afferrare da Lui, lasciatevi convertire, trasformare da Cristo e mettetevi in cammino!
Dopo la conversione, infatti, Paolo si mise in cammino e giunse a Gerusalemme dove incontrò Pietro e Giacomo, ai quali rivelò la sua nuova vita. Loro gli parlarono di Gesù e Paolo capì che la PAROLA di Dio doveva uscire da Gerusalemme e raggiungere nuove terre, i lontani: “ rose di Gerico” che riempivano e riempiono il mondo.
Quelle “ rose di Gerico” che siamo noi, fiori chiusi e aggrovigliati, spesso, inconsapevoli della Resurrezione di cui siamo capaci per la nostra salvezza e per quella del mondo intero!