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Trent'anni di cammino

Provate a sfogliare i quattro vangeli.

Sarete sorpresi dal fatto che i racconti della Passione di Gesù occupano uno spazio amplissimo, quasi spropositato, rispetto al resto: quelle poche ore della Passione sono narrate con estensione e con abbondanza di particolari. Perché questa ampiezza e questa centralità?

Intanto perché se è vero che tutta la Bibbia narra la passione di Dio per la sua creatura, la Passione costituisce l'apice di questo dramma; nella Bibbia cioè si dice quanto Dio abbia fatto per noi, mostrandoci però il suo volto quasi di spalle, mentre nelle pagine della Passione si racconta ciò che Dio si è fatto per noi e ciò che noi gli abbiamo fatto, ma faccia a faccia, senza più alcun velo. I primi cristiani vivevano il racconto di questo dramma in un clima di meraviglia stupìta, quasi incredula: ma come si può arrivare ad amare così?

Poi la Passione assume un ruolo centrale nei Vangeli e nella predicazione dei cristiani perché è il grande scandalo da superare. E' già difficile accettare che un Dio si sia inchiodato al legno e definitivamente compromesso con la sua creatura, ma ritenere che quella storia della Passione sia il luogo privilegiato in cui Dio si fa conoscere nel suo essere profondo e nella sua forza vittoriosa è quasi un delirio…Come può rivelarsi un Dio che si annienta? Cosa dice di sé un Dio che lava i piedi alla sua creatura e che considera gloria quella lavanda? Che annuncio è quello di un Dio che si sottopone al giudizio e allo sfruttamento dell'uomo e che ritiene così di manifestarsi forte?

Infine non si dimentichi che i cristiani non vedono la Passione come un fatto solo di Gesù, chiuso nella sua storia personale, ma lo pensano come un evento che si dilata nell'esperienza della comunità, fin dagli inizi e per sempre. La Passione di Gesù continua nella passione dei cristiani: persecuzione, calunnia, derisione, emarginazione, conflittualità…Cioè i cristiani riflettono sulla Passione di Gesù per comprendere il proprio cammino e trovarvi senso.

Questa è la ragione per cui da ormai da trent'anni noi Giovani della Comunità di Sant'Antonio ad Alberobello puntiamo sulla Passione. Ci pare che offra luce. A noi anzitutto. E poi a chi viene qui da anni, ogni Venerdì Santo; non ad assistere ad uno spettacolo, ma a cercare luce, appunto.

Quest'anno seguiremo il racconto di Luca, caro a tutta la tradizione cristiana per una ragione in più: quasi certamente è stata Maria, la madre del nostro Signore, a narrare gli eventi. E quel cittadino di Antiochia di nome Luca, medico di professione, divenuto discepolo di Gesù e compagno di Paolo, metterà per iscritto in un greco raffinato quel racconto speciale raccolto dalla viva voce della Madre. Un angolo di lettura privilegiato: quello di Colei che ha generato il Sole nuovo e ne ha tenuto fra le braccia l'eclissi, chiamata ad accettare un Figlio che sfuggiva alle sue mani amorose per abbandonarsi a mani violente.

Tenteremo ancora di dire l'indicibile: quanto perdutamente Dio ci abbia amati.

Grazie per la vostra presenza.

I Giovani dell'Associazione

"da Betlemme a Gerusalemme"

Appuntamento al prossimo

VENERDI' SANTO

Passione Vivente altri anni...