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Il Presepe Vivente di Alberobello ha quasi quarant’anni e non li dimostra!

Come i nostri  ulivi, esso affonda le radici nella fertile terra pugliese, ricca di  storia e di tradizioni, e da essa,  ogni anno, trae nuova linfa  per restituire  rami verdi e frutti sempre più preziosi.

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Il Presepe Vivente di Alberobello è nato nel 1970 nel famoso rione “Monti” e da quasi vent’anni  rivive nel  rione “Aia piccola”, la zona più antica del paese che, con i suoi 400 coni, è il vero centro storico della Capitale dei trulli, la cornice ideale per raccontare la storia dell’Uomo e degli uomini.

Alla base vi è un capillare lavoro di ricerca storica  con la sua fonte privilegiata: la viva voce degli anziani del luogo. Tutto ciò fa del nostro presepe un  museo/teatro interattivo in cui  i 230 figuranti con i visitatori, divenuti personaggi anch’essi, si muovono  in un Alberobello di fine ‘800, lungo un percorso di vicoli e viuzze illuminati da torce e lumi a petrolio, ed interpretano  un  copione che si ispira ad un particolare tema/messaggio diverso ogni anno che li coinvolge in vicende raccontate con scene di teatro popolare.

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L’effetto è strepitoso!

…circa 30 “casedde”, abbandonate da tempo vengono riaperte per l’occasione, …per ridare vita a vecchi mestieri ormai dimenticati: u cuonza piattr, la tessitrice, il piattaio, il seggiaio, il maniscalco, il calzolaio, lo stalliere,…il lampionaio;

e ad altri che si sono nel tempo modificati

lo spazzacamino, u lattataur, il molitore, l’arrotino, u guardamnder, il mugnaio, il fornaio, il fabbro, il falegname, l’orologiaio, il vasaio, la ricamatrice, il caldarrostaio, il pescivendolo, il fioraio, il pastore, ecc.…e per ridare voce alle parole del passato, ai proverbi, ai modi di dire ormai dimenticati che incuriosiscono i visitatori e li spingono a interagire  costantemente con i personaggi, le situazioni, i luoghi.

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E così piangono, ridono, assaporano, toccano,  si adirano, perdonano, riflettono … imparano e recuperano il valore di un mondo più povero si, ma non meno ricco di inventiva, di soluzioni, di valori, di profumi, di sapori, di parole. Ritornano ad un Natale essenziale e vero che racconta la storia di un Dio che si fa uomo.

Un’occasione unica che vi invitiamo a non perdere

Cosa dire del luogo?
Fosse anche solo per il “CONTENITORE”…
Alberobello: capitale dei trulli, patrimonio mondiale UNESCO ne varrebbe la pena.
Un paesino da favola il nostro, la cornice ideale per raccontare la storia dell’Uomo e degli uomini.

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C’era una volta un presepe...

...di gente e di pietre che raccontava la storia della nascita di Nostro Signore …nel paese dei trulli! Vecchie strade che tornano alla vita, camini anneriti da antica fuliggine che ardono di fuoco nuovo, piazzette dimenticate da tempo che brulicano di personaggi, dimenticate nenie che tornano a cullare i sogni dell’uomo, antichi odori e sapori che mondano i sensi e il cuore! C’era una volta un presepe di gente e di pietre e ci sarà ancora”