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QUEL PROFUMO DI CASA

      Il pane fresco “addaure”… Si dice così dalle nostre parti per indicare che il pane appena sfornato emana una fragranza inebriante. Il verbo odorare, poi, non è distante da adorare e l’adorazione non è soltanto un raccogliersi silenzioso in preghiera, ma è la capacità di cogliere il profumo di chi ha catturato la mia attenzione. Il profumo è, infatti,  l’elemento che unisce l’uomo con il divino, con l’anima delle persone, e nella liturgia celebra la divinità.

    Ciò premesso, voglio ora entrare in questo mondo, quello del presepe fatto di vicoli e piazze , di terra e tetti con camini che nascondono i profumi di casa.

     Dopo una faticosa giornata di lavoro, dopo aver camminato per ore, dopo essere stati lontani..., rientrando a casa,  finalmente, ritroviamo ciò che ci appartiene, che ci rende quello che siamo, forse anche il profumo di felicità, quel qualcosa che ci fa riconoscere subito l'odore di casa: quel profumo particolare che, in realtà, portiamo sempre con noi, impresso nella nostra memoria.

    Tutto ciò che ci circonda ha un suo profumo, iniziando dagli altri, e ogni odore che percepisco genera in me sensazioni e ricordi.

     Incamminatevi, allora, per la ricerca: è acre il fumo dei fuochi, è stuzzicante il fritto dolce delle pettole o salato quello del baccalà e caldo quello delle caldarroste…Di questi odori si impregnano le nostre vesti, proprio come è accaduto al Figlio del Padre che, entrato nel nostro mondo, si è riempito del nostro profumo, lasciandoci, però, anche il Suo: di bambino, di Rabbì, di pane , di sangue, di bontà. Il Suo profumo!

     Ha preso l’odore delle pecore, delle folle che lo hanno cercato ed ha lasciato l’odore dell’oro, dell’incenso, della mirra a lui donati. Tutto è divenuto il Suo odore.

    Il Suo è quello di mamma, di poppata, di paglia, di lana , di stalla, di incenso, di fiori, di candele bruciate e del nostro sudore.

     Tra tutti questi odori mi sento a casa, perché sento il profumo sottile del Padre che è misericordia, gioia, felicità, giustizia, perdono, accoglienzae silenziosa preghiera.

    Tra le vie del nostro paese si confonde il Suo profumo che ti invitiamo a scoprire.

    Impregna anche la tua vita, perché tu possa portarLo a chiunque in dono, mentre percorri le tue strade.

    Soltanto, ritrovandoci insieme, noi sentiremo il Suo profumo e, in particolare, quel buon odore di pane sfornato che è veramente casa, che ci fa Chiesa e porta in sé tante sfumature, tante fragranze preziose di buono, di bello, di amore: essenza del suo Natale.

     Odora e adora il Suo profumo!

Don Beppe

C’era una volta un presepe...

...di gente e di pietre che raccontava la storia della nascita di Nostro Signore …nel paese dei trulli! Vecchie strade che tornano alla vita, camini anneriti da antica fuliggine che ardono di fuoco nuovo, piazzette dimenticate da tempo che brulicano di personaggi, dimenticate nenie che tornano a cullare i sogni dell’uomo, antichi odori e sapori che mondano i sensi e il cuore! C’era una volta un presepe di gente e di pietre e ci sarà ancora”